Il pericolo numero uno per i campi agricoli e per gli agricoltori è sicuramente il meteo. La maggior parte delle produzioni del resto si sviluppa, cresce, matura proprio grazie ad esso. Il sole, il clima, l’aria, l’acqua sono tutti elementi fondamentali affinché un frutto raggiunga il giusto grado di maturità e sopratutto pregio nel caso dell’uva.
Purtroppo questi elementi sono anche causa di ingenti danni ai campi e ai fatturati di migliaia di lavoratori del settore. Vediamo quali avversità si manifestano spesso nel nostro territorio.
Le gelate
Quando in primavera le prime gemme iniziano a spuntare dai rami degli alberi da frutto, si comincia già a vedere lo sviluppo della pianta. Le temperature sono miti e favoriscono la crescita della vegetazione, complici le giornate che si allungano. Purtroppo in questa stagione sono molto frequenti anche le gelate, che avvengono quando si ha un abbassamento termico inferiore a 0°, che si crea con la presenza di masse d’aria fredda.
Le gelate fanno morire le gemme e di conseguenza dimezzano la produzione di frutti, per questo è considerata insieme alla grandine una delle avversità peggiori e difficili da controllare.
La brina
Anche la brina è in grado di rovinare, danneggiare i raccolti. La brina non è altro che il congelamento di rugiada o la sublimazione del vapore acqueo sulla superficie delle colture dovuta ad irraggiamento notturno.
La brina è considerata dannosa per la vegetazione e per l’agricoltura, soprattutto in stagioni quali primavera e inverno perché è in grado di compromettere i raccolti e addirittura congelare le piante.
Le alluvioni
Questo tipo di calamità avviene in concomitanza di forti piogge che causano enormi esondazioni di fiumi, canali, corsi e specchi d’acqua che ricoprono e allagano le zone circostanti portando anche depositi di fango e materiale solido sui campi.
Spesso per salvare le città vengono fatti esondati i fiumi in zone libere da urbanizzazione, causando però ingenti danni ai raccolti.
Eccesso di pioggia
Succede anche che in alcuni periodi dell’anno ci sia una eccessiva precipitazione idrica che si deposita sul terreno. Queste piogge eccedono per oltre il 50% le medie del periodo di riferimento, non sono mai sotto gli 80mm e vengono calcolate su un arco temporale di circa 10 giorni. In questa categoria rientrano anche i nubifragi con una intensità di almeno 30mm di pioggia nell’arco di 1 ora.
La siccità
Se da una parte abbiamo l’eccesso di pioggia, dall’altra avremo il periodo di siccità. Questo fenomeno straordinario comporta una carenza prolungata di precipitazioni e comporta l’abbassamento del contenuto idrico nel terreno. Questo fenomeno può essere contrastato con impianti di irrigazione che siano in grado di alimentare gli interi campi, ma non sempre è sufficiente. Chi non può sfruttare acqua piovana o acqua irrigata si ritrova con ingenti danni dovuti all’assenza idrica.
Grandinate
Soprattutto in estate, l’agricoltura deve far fronte ad un nemico molto temuto: la grandine. Questo agente atmosferico è formato da acqua congelata nell’atmosfera che precipita al suolo sotto forma di granelli o chicchi di ghiaccio di dimensioni variabili ma spesso importanti. I chicchi abbattendosi violentemente contro i vigneti o i frutteti danneggiano i frutti maturi e rovinano il raccolto in maniera definitiva.
Altri agenti atmosferici dannosi per l’agricoltura
In chiusura vogliamo soffermarci su altri pericoli per i nostri campi. Nella prima parte abbiamo visto le principali cause di danni ai raccolti. Mentre ora vedremo alcuni pericoli che si manifestano soprattutto in alcune zone d’Italia.
Ad esempio, l’eccesso di neve è in grado di appesantire i rami dei frutteti, fino a danneggiare la meccaniche della pianta compromettendone la produzione. O come il vento forte, in grado di radere al suolo interi filari facendo cadere e sradicare le piante e i fusti.
O ancora i colpi di sole e gli sbalzi termici che alzando o abbassando la temperatura improvvisamente colpiscono in maniera irreparabile il raccolto.